Chi siamo
BLUE DESK è un'associazione culturale nata nel 2008 attiva prevalentemente nel campo del cinema e del teatro.
Ha ideato e prodotto retrospettive su grandi cineasti tra cui: Werner Herzog, Ken Loach, Ettore Scola, Philip Groening , Erik Gandini.
Nel 2014 ha portato al Festival Internazionale 'Message to man' di San Pietroburgo la rassegna di documentari 'Italia: arrivi e partenze'.
Ha ideato e prodotto la rassegna FEMALE TOUCH - Le donne pensano il cinema dedicata alle professioniste del cinema, giunta alla sua quarta edizione.
Lavora con le scuole in tutta Italia realizzando cortometraggi e progetti di cinema legati al sociale ( lavori selezionati e premiati nei principali festival di cinema per ragazzi: Giffoni e Sottodiciotto Film Festival).
Collabora alla produzione e alla distribuzione dei lavori di Simone Amendola, opere di 'Interesse Culturale Nazionale', che sono state presentate e hanno ottenuto riconoscimenti in alcuni dei più importanti festival di settore: Festival di Venezia, Premio Ilaria Alpi, Premio Solinas, Premio 'In-Box' per la drammaturgia contemporanea.
I progetti realizzati sono stati sostenuti da:
MiBact - Direzione Generale Cinema, Dipartimento delle Pari Oppurtunità, Ministero dell'Istruzione, Presidenza della Repubblica, Regione Lazio, Provincia di Roma Assessorato Lavoro e Formazione, Assessorato alla Cultura del Comune di Roma, Zètema Progetto Cultura, Fondazione Cinema Per Roma, Centro Sperimentale di Cinematografia, Cineteca di Bologna, Cineteca Nazionale, Casa del Cinema, Roma Lazio Film Commission, Goethe Institut, Accademia Tedesca di Villa Massimo, Ambasciata Tedesca, Ambasciata di Svezia, Istituto Italiano di Cultura di San Pietroburgo, Istituto Italiano di Cultura di Istanbul.
Da gennaio 2013 è attivo, a Roma, il BLUE DESK STUDIO, piccolo luogo della cultura che funge da sala di proiezione per il cinema documentario, che ospita workshop, presentazioni e performance sia teatrali che musicali.
“Unlike all the other art forms, film is able to seize and render the passage of time, to stop it, almost to possess it in infinity. I’d say that film is the sculpting of time.”
Andrei Tarkovsky